16 novembre 2010

Una sfida fra gladiatori


Sabato 13 novembre, ore 15

Bianchi - Blues   7-6

Marcatori: Camin, J. Carlos, Pepe, Veèrio 2; Buno, Julio, Lewis, Luisito, Maganha 1   

Bianchi: Camin, Ing. Maschio, Juan Carlos, Julio, Lewis, Maganha.
Blues: Bruno, Eliano, Luisito, Pepe, Veèrio, Walter.

Siamo nell’arena del Colosseo. La folla è in trepida attesa per l’inizio dei giochi, il cielo è velato e la temperatura non troppo fredda, ma l’atmosfera negli spalti è calda. Entrano in scena i teutonici gladiatori Bianchi e i mediterranei gladiatori Blues. Il riscaldamento dei lottatori è lungo e intenso. La folla è in delirio: chi parteggia per i fisici e disciplinati teutonici e chi per i fantasiosi mediterranei. La tensione nell’arena si tocca con mano.
La sfida ha inizio. I teutonici sfoderano delle gran bordate e continui attacchi che i mediterranei riescono a parare con i loro scudi, ma due attacchi vanno presto a segno. I Blues comunque non demordono e riducono le distanze. I combattimenti sono molto intensi e la battaglia resta per tutta la sfida ben equilibrata.
Entrano in scena anche le fiere. Con i mediterranei il leone Veèrius, combattivo come al solito, riceve a centrocampo una sfera dentata e involatosi da solo verso l’area avversaria la scaglia implacabilmente nella porta avversaria. Con i teutonici ruggisce la tigre Maganham, che in area nemica su rintocchi degli avversari dà una zampata felina alla sfera indirizzandola in rete.
Nel finale dell’incontro contestata scorrettezza in area dei Bianchi. Il pollice verso di Nerone stabilisce un calcio di rigore che, realizzato da Brunum, porta in parità la gara. La sfida finisce a vantaggio dei teutonici dopo un dardo scagliato con forza e precisione dalla sinistra dell’arena nella porta dei mediterranei. Lo stop alle ostilità è posto immediatamente dopo l'ultima rete, quando Maganham, giudice unico del tempo di gioco, guardando il suo horologium dice che è ora di andare tutti alle terme.
A parte Nerone e le grida del “populusque romanus”, questa ricostruzione fantastica, ispirata dal recente crollo della palestra dei gladiatori a Pompei, può ben rappresentare lo spirito della partita giocata. Auguriamoci che la nostra “arena” non abbia da temere e ci possa riservare nuove e sempre combattute sfide.

Juan Carlos

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