Partita dai toni accesi quella del 30.10.10, dove angustia del campo, polemiche, folclore e falli ripetuti hanno prevalso sul giuoco. Logica conseguenza il punteggio finale di 3-2, con un goal che scaturirà da autorete; sicuramente il numero più basso di reti siglate in una partita, mai registrato nel campionato. Le ridotte dimensioni del terreno di giuoco per 12 contendenti, ha favorito il gioco difensivo, sancendo inoltre l’impossibilità di sviluppare azioni offensive ben concertate.
La cronaca. Camin già prima del calcio d’inizio trova modo d’esternare il proprio disappunto asserendo la non congruità delle squadre, minacciando scarso impegno nella partita: neppure le blandizie del resto dei giocatori, sembrano farlo desistere, l’atteggiamento fanciullesco si protrarrà per i primi 20 minuti di gioco.
Al 6’ clamorosa palla ciccata da Danek sottoporta: lamenti serbi di Veèrio. La partita prosegue con fraseggi interlocutori a centrocampo; al 12' il vantaggio dei bianchi col Bon On che per l’occasione indossa nuove ipertecnologiche Adidas, grazie ad una leggerezza di Valcer che disimpegna direttamente agli avversari, vano il tentativo del sottoscritto di chiudere.
Al 19' raddoppio dei bianchi ad opera di Magania che approfitta di un'altra indecisione. Nel frattempo Camin è tornato alla gaiezza.
22': terrificante scontro a centrocampo tra i mufloni Danek e Magania il querulo; disputa accesa per l’attribuzione del fallo. Qualche minuto dopo vibrante protesta del Parigino che chiede il rigore per un intervento in area con la mano di Giankerlo, la diatriba dura 5 minuti, intervengono Veèrio e Kagliera, il Parigino chiede anche l’aiuto della “stampa”, parla di soprusi, disonestà, ecc.
Nel frattempo poco giuoco, i bianchi controllano la partita forti del loro impianto difensivo, noi stentiamo a creare buone occasioni da rete.
Grande folclore al 41’ con Veèrio in preda a collere serbe scaglia la sfera ad altissima altezza per mancata attribuzione di un fallo. Al 47’ punizione mia aggirante la barriera neutralizzata dall’Ingenier. Poco dopo una punizione di Kagliera colpisce al basso ventre Giankerlo, attimi di terrore. 60’: combinazione ad alta velocità Kagliera–Danek, porta quest’ultimo a siglare il 2-1 sottoporta.
Apoteosi del folclore al 68', un innocente falletto di Magania ai danni di Veèrio provoca la reazione del serbo, che a distanza di 2 metri colpisce con ardore le terga di Magania con il pallone: si sfiora la rissa, imprecazioni varie, contumelie, “te à el zervel de na pita”, ecc.
Bellissimo. La scena è seguita, udite udite, da uno sparuto gruppo di spettatori, sembra non nostrani, assoldati per futili lavori a bordo campo: si notano chiaramente le risate per tanto teatro offertogli, sono spettacoli rari.
74’: proiezione sulla fascia sinistra di Giankerlo, è letale la sua rasoiata, si va sul 3-1. Veèrio impreca: ”no lè possibile, no pol segnar lù, se segna lù le la fine !", eresie, ecc.
80’: l'autorete dei bianchi sembra aprire uno spiraglio per noi, ma alla fine il dispositivo difensivo dei bianchi regge, termina 3-2.
Camin gongola, i pianti da merendina rubata di inizio disputa sono evaporati. L’ingenier Maskio in un picco di tracotanza, arriverà ad affermare di aver trascorso un pomeriggio da sbadigli. Il punteggio finale ad onor del vero non rispecchia i reali valori in campo, chi aveva la ventura di passare in vantaggio avrebbe avuto buone chances di portare a casa la partita, così è stato.
Dijalminha
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