Colti di sorpresa da un insospettato calore e dal nuovo manto sintetico di ultimissima generazione che il prodigo Nicola ha allocato in quel di Collalbrigo, i nostri poveri corpi, invero già fiaccati dalle ingiurie del tempo, con fatica hanno condotto la 24esima di campionato.
La nuova erba, autentico elisir contro i processi di senescenza articolare, obbliga per converso il ri-calcolamento dei rimbalzi e delle cinetiche dei passaggi: in poche parole ci vorrà del tempo per prenderne le misure.
Il gravame del caldo di sabato scorso ha influito anche sul comportamento balistico dell’orrendo pallone portato da Danek, che va comunque detto, risulta sempre migliore rispetto agli infami attrezzi a rimbalzo ritardato, frutto della melassa banal-consumistica di questo evo, che sforna scarpe da calcio colorate, maglie con numeri da foot-ball americano e quant’altro sia rigorosamente privo di autenticità.
Non fosse altro, il pallone a rimbalzo attenuato giova solo a chi è poco versato al palleggio e alla tecnica: vero Veèrio ?
Qui la dissertazione piega verso la filosofia e il disincanto, o meglio il rimpianto rispetto al calcio di Tonino Carino, quando i palloni erano bianco-neri con i pentagoni e le scarpe rigorosamente nere.
Ma tant’è, o meglio: così è se vi pare….
Da rimarcare la gragnuola di pali colpiti dalla mia squadra. La solidità difensiva dei Blues diretta dal gran Signore del vermouth e puntellata dal Bon òn , Valcer, Danek e dal fraseggio argentino di Calliera alla fine è prevalsa, anche se, oltre ai legni colpiti (Camin ne ha contati 10 !) gravano sulla sconfitta anche gli innumeri errori in fase realizzativa commessi dalla mia squadra.
Vanno registrati anche i tardivi rientri in difesa dell’elefantiaco Camin che mischia velleità Jovanottesche a incerte prestazioni sul campo, alternanze di grandi goal a spente “ri-partenze”, per utilizzare un orrendo neologismo calcistico. Su tutti, per i Bianchi, la prestazione di Lewis, che nonostante il caldo ha espresso freschezza atletica superiore.
La mancanza del querulo Maganha e di Veèrio non ha offerto all’incontro spunti folcloristici, recriminazioni o altro, salvo qualche entrata del Bon òn, sempre più elemento strappato alla metallurgia.
Onore dunque ai Blues, che alla imprumaziòn del nuovo campo - Nicola commosso, oltre alle lagrime versate ha effettuato anche qualche foto per i posteri - hanno portato a casa la vittoria.
Grosso sollievo, devo dire (attendo conferma anche dagli altri) a livello postural-articolare il giorno seguente la partita, per via del nuovo manto. Unica concessione possibile al post-moderno.
Dijalminha
A quando un VERO commento TECNICO e non un insignificante sfoggio di eloquenza?
RispondiEliminaGhino di Punta.