L' Opinione del 2 luglio

Ha buon giuoco Maganha, al limite dell’ebbrietà etanolica verso le due del mattino, a farsi beffe del solito Danek e del sottoscritto. Ma l’ennesima pagina nera della nostra squadra va decisamente ascritta al solito Camin che dimostra grande perizia nell’acquisto di scarpe oscene, dai colori improbabili, tipico prodotto del calcio artificial-consumistico d’oggi. La sua leggerezza nel comporre le squadre rimarrà leggendaria.
Infatti sin dal calcio d’inizio le due formazioni son parse fortemente sbilanciate: nella stessa squadra giocavano il sottoscritto ancora (forse per sempre?) in precarie condizioni, Danek che ben militerebbe in una under 80 tale è la sua lentezza, e Camin, incapace financo di comprendere le proprie condizioni atletiche.
Se dall’altra parte si schierano il Parigino, Riccà il nero (nuovo e temporaneo innesto), Kagliera, Lewis ed Eliano, la lettura della disputa appare abbastanza facile.
Così è stato in campo: vano il vitalismo di Càivo e Sandro, troppo il divario. E pensare che il Parigino e Kagliera minimizzavano!
Palesando notevole superiorità tecnica e atletica, i Bianchi, con dei veloci fraseggi, hanno messo subito sotto torchio una difesa dei Blues mal registrata. Gli innumeri tiri sbagliati da Danek (difficile siglare al Parigino) hanno contribuito al risultato finale: sembravamo l’Argentina...
Per il resto poco folklore, se non ripetute lagnanze di Maganha il querulo per calcioni ricevuti da Danek. La partita era segnata anche se Caìvo mi rimprovererà di arrendevolezza; lo scarso tono atletico rende difficile che possa calciare in porta e che arrivi in anticipo a centrocampo, e dunque di collaborare col mobile Sandro. Camin appare non pervenuto, lamenta ancora i postumi della contrattura patita due partite fa, dove sicuramente le stolide scarpe acquistate hanno colpevolezza.
Si rimanda a squadre più equilibrate ed alla fase autunno-invernale del campionato, dove di solito si dispone di maggiore freschezza atletica.

Dijalminha