Proviamo a cambiare punto di vista. Ogni fine settimana
circa un milione e mezzo di ragazzi (e ragazze) italiani scendono in campo
nelle varie categorie, dalla Serie D in giù: dilettanti, calcio femminile,
giovani e giovanissimi in età poco più che da asilo. È lo sconfinato territorio
di tesserati cui da molti anni presiede con competenza quello stesso Carlo
Tavecchio delle stragaffes oggi stritolato dalle imitazioni (però con Conte ci
ha preso, e Lotito “lotitorum” tra uno sberleffo e l’altro ha ricominciato a
riempire di laziali l’Olimpico e a sembrare meno un’assonanza clinica
auricolare). Questo milione e mezzo, accompagnato da genitori, parenti e amici
compone una porzione di Italia consistente.
Per giocare fanno di tutto, specie nelle categorie iniziali,
allenandosi quando possono e sacrificando molto altro del resto esistenziale
che gli compete. Naturalmente hanno i loro idoli da emulare, e per farlo se
potessero...(continua)
OlivieroBeha.it
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