8 settembre 2018

Riparte il massimo campionato 2018-19


Ebbene sì, siamo ancora qui. Sono passati esattamente quattro anni dall’ultima partita di cui abbiamo dato nota nel blog. Tantissimi, calcisticamente parlando.
Quattro anni nei quali il massimo campionato è andato avanti e di partite in archivio ne sono finite molte.
E’ davvero un peccato in tutto questo tempo non aver messo nero su bianco i tanti risultati, le cronache, i personaggi e le innumerevoli discussioni nel terzo tempo: di tutto ciò, com’è normale che sia, con l’andar del tempo rimarrà solo uno sbiadito ricordo nelle memorie dei partecipanti.
Riportare le cronache delle partite, infatti, vuole anche essere un diario di navigazione per questo gruppo di ’’giovanotti” che da ben più di vent’anni ormai ha il piacere di ritrovarsi il fine settimana grazie al gioco del calcio.
Otto su dodici ieri sera erano quelli di quattro anni fa. Non male se pensiamo ai vari problemi fisici che hanno afflitto in tutto questo tempo parecchi di noi, spesso fermi ai box per problemi alle ginocchia o alla schiena.
Purtroppo l’usura del fisico avanza imperterrita, a qualcuno ha fatto anche cambiare stile di gioco, ma ciò che conta ancora è la voglia di esserci, di correre dietro a un pallone. Significa poter dire tutto sommato di stare ancora benone. E credetemi, non è poca cosa. 

1 ottobre 2014

Cagliari, è nato il Viale Campioni d'Italia 1969-70

La formazione campione d'Italia del Cagliari.

Intitolato a Riva e C. il tratto di strada tra la fine di viale Diaz e l'inizio di viale Poetto: 625 metri di asfalto per ricordare nei tempi gli eroi dello scudetto.


 625 metri di asfalto per ricordare nei tempi gli eroi dello scudetto del 1970. Il consiglio comunale di Cagliari intitola a Gigi Riva e compagni il tratto di strada tra la fine di viale Diaz e l'inizio di viale Poetto. Proprio a pochi metri dallo stadio Amsicora.
IMPRESA — La culla e il luogo in cui il 12 aprile di 44 anni fa, battendo 2-0 il Bari, i rossoblù conquistarono il loro primo e finora unico scudetto. Dopo un iter…(continua)

Gazzetta.it

27 settembre 2014

Novantesimo minuto, da 44 anni rito collettivo della domenica italiana


Oggi non è un giorno qualunque per Novantesimo minuto: esattamente 44 anni fa, infatti, la popolare trasmissione calcistica italiana andò in onda per la prima volta. Dal 27 settembre 1970 il calcio prese forma e le parole degli inviati di “Tutto il calcio minuto per minuto” si trasformarono in immagini, tenendo l’Italia intera incollata al televisore. Negli anni Ottanta il programma toccò punte di venti milioni di telespettatori che si rivedevano ed entravano in simbiosi con gli inviati sui vari campi di gioco, attenti ad una dialettica non urlata, non immune da errori, ma volta a raggiungere tutti.
Chi ha più di trent’anni non può dimenticare quel gruppo di cronisti resi celebri dalle imprese delle squadre locali: Tonino Carino da Ascoli (celebre per il suo “qui Tonino Carino da Ascoli” col quale si presentava tutto d’un fiato), Emanuele Giacoia da Catanzaro, Italo Kuhne e Luigi Necco che si alternavano tra Napoli e Avellino, Antonio Capitta e Luigi Coppola da Cagliari...(continua)

MaiDireCalcio.com

16 settembre 2014

Il calcio di Pellé, il signor nessuno


Proviamo a cambiare punto di vista. Ogni fine settimana circa un milione e mezzo di ragazzi (e ragazze) italiani scendono in campo nelle varie categorie, dalla Serie D in giù: dilettanti, calcio femminile, giovani e giovanissimi in età poco più che da asilo. È lo sconfinato territorio di tesserati cui da molti anni presiede con competenza quello stesso Carlo Tavecchio delle stragaffes oggi stritolato dalle imitazioni (però con Conte ci ha preso, e Lotito “lotitorum” tra uno sberleffo e l’altro ha ricominciato a riempire di laziali l’Olimpico e a sembrare meno un’assonanza clinica auricolare). Questo milione e mezzo, accompagnato da genitori, parenti e amici compone una porzione di Italia consistente.

Per giocare fanno di tutto, specie nelle categorie iniziali, allenandosi quando possono e sacrificando molto altro del resto esistenziale che gli compete. Naturalmente hanno i loro idoli da emulare, e per farlo se potessero...(continua)

OlivieroBeha.it

9 settembre 2014

Lotito aratro e spada


Claudio Lotito è il degno dirigente di una Nazionale di condannati per squalifiche sportive, dal commissario tecnico al team manager. Non è che abbia più diritto di altri consiglieri federali di vagare per il campo di allenamento degli azzurri, ma di sicuro è l’unico che l’abbia fatto quasi pubblicizzando il suo gesto. Come a marcare il territorio, nel caso non si fosse capito che la federazione di Tavecchio ha lui, Galliani e Preziosi come grandi elettori ma anche tutti gli altri dirigenti di club come spettatori condiscendenti (per mancanza di un proprio candidato, anche).
Dopo tre giorni in cui sui giornali Tavecchio per una battuta da bar era descritto come più razzista di Hitler adesso la stampa libera...(continua)

GuerinSportivo


6 settembre 2014

Inizio bagnato, inizio fortunato



Venerdì 5 settembre, ore 21

Bianchi - Blues   8 - 6

Bianchi: J. Carlos, Maganha, Marsio, Pepe, Privè, Veèrio.
Blues: Bruno, Eliano, Ilir, Lewis, Luisito.

Inizio bagnato per la prima del massimo campionato. Un fortunale abbattutosi 10 minuti prima della gara ha costretto gli atleti ad un'ora di snervante attesa infarcita da imprecazioni non riferibili, proposte di spostamento, ecc.
Alla fine le due squadre sono scese in campo, in una cornice tipicamente invernale, con spalti poco gremiti.
Assenti il centrattacco slovacco Piotroslav Danek per i noti guai all'apparato osteoarticolare e mister Camin, impegnato in operazioni dai contorni poco definiti.
Il campo da giuoco ha influito non poco sulla disputa, come la scarsa preparazione di alcuni atleti. La partita è apparsa a tratti farraginosa, evidenziando alcune lacune tattiche delle due squadre (come la mancanza di schemi applicabili). Si registrano: prodezza tennica di Maganha al 58esimo che scucchiaia un pallonetto folgorando il povero Ilirrr; al minuto 82 un "maledetooo!" lanciato da Veèrio all'indirizzo dello stesso Maganha per imperizia nel passaggio laterale.

Dijalminha